Dal Ministero dell’Interno arrivano novità importanti per gli
istituti di vigilanza privata in regola con la norma UNI 10891: dallo scorso 3 aprile è in vigore la nuova
circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza datata 7 Marzo 2018, riguardante
le nuove procedure di rilascio dei decreti per le nomine a Guardia Giurata e
del relativo Porto d’Armi.
Si tratta di un mutamento normativo importante, perché la
suddetta circolare modifica radicalmente le procedure sin qui osservate per l’espletamento
di questi servizi. Fino alla data del 3 aprile, infatti, il rilascio delle
nomine a Guardia Giurata e del Porto d’Armi erano di competenza esclusiva della
Prefettura operante nel territorio di appartenenza dell’istituto di vigilanza
interessato: con le nuove disposizioni, invece, l’attività di rilascio diventa
di stretta competenza della Prefettura del luogo di residenza dei lavoratori
richiedenti, anche nel caso in cui questi ultimi lavorino per un’agenzia che
opera a livello interprovinciale o interregionale.
L’iniziativa del Viminale, tuttavia, sembra non sia stata
accolta positivamente dagli operatori del settore semplicemente perché rende
ancor più complicata la macchina burocratica, e perché presenta lacune
organizzative. In primis, la circolare sembra non tenga conto dell’organizzazione
degli istituti di vigilanza che, grazie ad un’unica licenza, operano su un
territorio esteso e, quindi, devono poter disporre di una centrale operativa
dal quale coordinare il lavoro dei propri dipendenti; in secondo luogo, essa
non fornisce alcun chiarimento relativamente al giuramento, alla fotografia da
apporre sul porto d’arma e al certificato di controllo da apporre sullo stesso
e sul porto d’arma lunga.
Ma nessuna spiegazione viene fornita neanche sulla procedura
di presentazione delle istanze, nonché sui tempi entro cui il nuovo database
entrerà in funzione. Oltre ad essere poco esplicativa, la decisione del
Ministero dell’Interno è stata considerata poco rispettosa nei confronti degli
stessi addetti ai lavori. Il presidente di Federsicurezza – Luigi Gabriele – ha
infatti lamentato proprio il mancato coinvolgimento dei sindacati
rappresentanti degli istituti di vigilanza privata, mettendo in tal modo a
rischio lo stesso sistema di rappresentanza.
Come tutti gli attori che operano nel comparto della
sicurezza privata anche Emq-din, in qualità di organismo notificato per lo
schema di certificazione istituti di vigilanza, è interessato a conoscere eventuali chiarimenti in merito
alla circolare da parte del Ministero dell’Interno.