La sicurezza privata assume sempre maggiore centralità nella
vita economica e sociale del nostro Paese. Se da una parte permangono molte
criticità dal punto di vista contrattuale e dell’inquadramento, con un numero
cospicuo di società che non hanno ancora avviato l’iter di certificazione istituti di vigilanza, dall’altra il settore
registra una crescita imponente.
Secondo il rapporto congiunto Censis-Federsicurezza, nel 2017
il comparto vigilanza privata in senso stretto conta 1.594 imprese (+2,4%
rispetto al 2016) per un totale di 64.443 dipendenti (+3,2% sul 2016) e una
media di 40 operatori per azienda. Un incremento ancora più significativo se
confrontato con i dati del 2011: +11,3%. Un boom giustificato sì da una
maggiore richiesta di sicurezza dei cittadini, ma soprattutto dal notevole
incremento del personale non armato, in risposta ad una crescente domanda di
piantonamento e portierato senza pistola.
E sono proprio i servizi fiduciari non armati quelli ad aver
registrato un trend di crescita davvero impressionante: stando alle stime del
Censis, nel 2017 sarebbero 1.424 le imprese (+562,3% rispetto al 2011 e +22%
sul 2017), con il numero dei dipendenti quasi settuplicato rispetto al 2011: da
3.478 si è passati ai 21.761. Altro dato curioso è quello della presenza degli
istituti di vigilanza in senso stretto, che si trovano quasi tutti al Sud
(49,2%) dando impiego al 27,6% del totale degli addetti nel nostro Paese.
In sostanza, la sicurezza privata in Italia, settore nel
quale Emq-din Srl opera in qualità di organismo accreditato per il rilascio
della certificazione vigilanza privata, si presenta ancora frammentato e caratterizzato
prevalentemente da piccole società. Le grandi imprese, ovvero quelle che
contano oltre 250 dipendenti, sono in tutto 44 e rappresentano infatti solo il
2,8% del totale. Tuttavia, il processo di fusione e acquisizione a cui stiamo
assistendo negli ultimi anni porterà quasi sicuramente a una polarizzazione di
quote importanti di mercato.