Mai come quest’anno il tema della sicurezza urbana ha assunto
una centralità così notevole, tanto negli apparati di governo quanto nell’opinione
pubblica nazionale. L’esigenza di sicurezza e una migliore vivibilità delle
nostre città ha portato all’adozione di alcuni provvedimenti di carattere
normativo, in parte
legati alla norma UNI 10891, miranti
a garantire una maggiore tutela del territorio.
Provvedimenti che costituiscono il corpus del D.L. 14/2017
(convertito in L. 48/2017), ovvero la legge in materia di sicurezza delle
città, conosciuta anche come D.L. Minniti, contenente disposizioni che
disciplinano le funzioni della polizia amministrativa locale con la finalità di
promuovere un sistema integrato di sicurezza. Il testo della legge, infatti,
annovera importanti misure atte ad ampliare soprattutto il potere dei sindaci,
ai quali viene riconosciuta la facoltà di emettere ordinanze urgenti al fine di
superare situazioni di degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio, nonché
tutelare la tranquillità dei residenti.
Importanti anche le misure che riguardano la polizia locale,
che si vede riconoscere l’equo indennizzo e il turn over, e per la polizia, che
riottiene l’arresto in flagranza differita estesa non solo alle violenze allo
stadio ma anche alle manifestazioni di piazza. I comuni, inoltre, possono
assumere nuovo personale di polizia municipale in sostituzione di quello
cessato dal servizio attingendo dalle risorse di finanza pubblica.
Da sottolineare, infine, le misure atte a favorire la
diffusione di telecamere di sorveglianza innovative con finanziamenti ai comuni
e benefici fiscali (in termini di Imu e Tasi) per chi si fa carico dell’investimento,
ossia imprese, amministratori condominiali, associazioni di categoria, consorzi
e comitati di imprese, professionisti e residenti. Come anticipato, la misura
non riguarda i tradizionali sistemi di sorveglianza, ma solo quelli dotati di
software di analisi video per il montaggio attivo con invio di allarmi
automatici a centrali delle forze dell’ordine o di istituti di vigilanza
convenzionati.
E proprio quest’ultimo è un punto molto importante, perché dal
progetto di sistema integrato di sicurezza sono da escludere quegli istituti
che risultano essere inottemperanti agli obblighi di certificazione previsti
dalle normative vigenti, contrariamente a quelli che hanno seguito regolare
iter per il conseguimento della certificazione istituti di vigilanza.